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sabato 8 gennaio 2011

Ho imparato

Ho imparato che la libertà è una delle cose più difficili da gestire in
modo maturo, saggio e costruttivo.
Che si nasce e si muore da soli, ma che chi si incontra sul cammino
rende il nostro viaggio più interessante.
Che soprattutto dalle esperienze più dure si esce rafforzati e cresciuti.
Ho imparato che chi non ha la fortuna di avere un po' di sfortuna è
sfortunato.
Che niente può essere barattato con la vita, in quanto ricerca,
consapevolezza, in quanto vita. La propria.
Che il passato è già stato, che il futuro non è ancora e che l'unica cosa
per cui vale la pena vivere è il momento presente.
Ho imparato che la morte è certa, istantanea, potentissima.
Ho imparato che poi si rinasce. Sempre.
Ho imparato che tutto passa, anche il dolore più acuto, l'ingiustizia più
grande, tutto, se paragonato alla vastità dell'universo, assume una
piccolezza irrilevante.
Che l'amore ha poco a che vedere con la persona amata, e tutto a che
vedere con noi stessi. È uno stato dell'anima proiettato abbastanza
casualmente su chi ci sta di fronte.
Ho imparato che l'unico modo per ricevere amore è darne. Tanto.
Che vale la pena di sacrificare tutto per vivere una vita piena, totale,
mentre non c'è nulla per cui valga la pena di sacrificare la vita.
Che la verità e l'onestà non sempre vincono, ma chissenefrega! Ti
aiutano a dormire meglio e a morire più leggero.
Ho imparato che la solitudine deve diventare la nostra più fedele amica,
che conoscerla è molto più utile che non evitarla.
Che vivere avendo paura è la più grande schiavitù che l'essere umano
possa conoscere.
Ho imparato che non c'è cosa al mondo che non ci si possa permettere di
sognare. E che niente dovrebbe rimanere solo «nei sogni».
Che i sogni sono il motore dell'anima, che quando finiscono è la fine.
Che la curiosità è l'unica vera forza vitale: se sei curioso chiedi, se chiedi
indaghi, se indaghi ricerchi, se ricerchi qualcosa trovi.
Ho imparato che la gratitudine, quella vera, quella sentita, quella
incondizionata è la più alta forma di rispetto.
Che nella vita tutto torna, ciò che semini raccogli.
Ho imparato che non è la perfezione a renderci attraenti, ma conoscere i
nostri demoni e farci pace.
Che per perdonare se stessi ci vuole molto coraggio.
Ho imparato che quando si salta c'è una rete sotto. Sempre.
Per tutte queste ragioni e molte altre che oggi ancora non mi è dato
conoscere, io lo rifarei!
Tutto il percorso. Accidentato, disordinato, rischioso. Tutto, esattamente
uguale a ciò che è stato.


Lo rifarei! - Camila Raznovich

giovedì 6 gennaio 2011

"... ci sarà in una delle prossime generazioni un
metodo per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre
dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento
indolore per intere società in cui le persone saranno
private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici".
Huxley

martedì 4 gennaio 2011

...

"Ci si chiude alle spalle il cancelletto dell'infanzia,
e si entra in un giardino di incanti. Persino la penombra qui brilla di
promesse. A ogni svolta il sentiero ha le sue seduzioni".

Joseph Conrad

lunedì 3 gennaio 2011

leggere

Non voglio insistere però sappi che leggere mette in moto tutto dentro di te: fantasia, emozioni, sentimenti. Un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste. Ci fa scoprire l'anima delle cose. Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere cià a cui non riuscivi a dare forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere.

Fabio Volo- Il tempo che vorrei

martedì 28 dicembre 2010

...

"Lo sai, per me l'esistenza non è facile, benchè io sia stata sempre molto felice, forse perchè voglio talmente essere felice. Amo con passione la vita, detesto l'idea di dover morire. Sono anche terribilmente avida, voglio tutto dalla vita, essere una donna e anche un uomo, avere molti amici e anche la solitudine, lavorare mo...lto, scrivere buoni libri, e anche viaggiare, divertirmi, essere egoista, e anche generosa... lo vedi, non è facile avere tutto quel che voglio. E quando non ci riesco, questo mi rende pazza di collera." 
"Lo scrittore e la ragazza perbene.Storia di un amore: Nelson Algren e Simone Beauvoir" Fernanda Pivano
 
 

mercoledì 22 dicembre 2010

pensi che sia giusto fare gli straordinari?

"scusami. ascolta, adesso, pensi che sia giusto fare gli straordinari?"
"oh, certo, signore! se fosse possibile lavorerei sette giorni la settimana e se potessi farei il doppio lavoro."
"perché?"
"per via dei soldi, signore. soldi per il televisore a colore, automobili nuove, mutuo della casa, pigiama di seta, 2 cani, rasoio elettrico, assicurazione contro le malattie, per tutti i tipi di assicurazione e di istruzione universitaria per i miei figli, se ne avrò, e porte automatiche nel garage e bei vestiti e scarpe da 45 dollari, e macchine fotografiche, orologi da polso, anelli, lavatrici, frigoriferi, poltrone nuove, letti nuovi, moquette, elemosine per la chiesa, riscaldamento automatico e..."
"d'accordo. fai punto qui. ma quand'è che userai tutte queste cose?"
"non comprendo, signore."
"cioè, visto che lavoreresti giorno e notte, straordinari inclusi, quand'è che potrai goderti tutti questi lussi?"
"arriverà il giorno, arriverà il giorno, signore!"
"e non pensi che un giorno i tuoi figli cresceranno e penseranno che sei stato uno stronzo?"

chiedo solo di fare il lavativo, io.

"cosa? ti rifiuti di fare un lavoretto??
"che cazzo mi frega? mio padre, era del New Jersey, non ha fatto che sgobbare per tutta la vita e dopo il funerale che abbiamo pagato coi suoi soldi, lo sapete quanto ci aveva lasciato?"
"quanto?"
"15 centesimi e la fine di una vita che più noiosa non si può."
"ma allora tu non le vuoi una moglie, una famiglia, una casa, la rispettabilità? una macchina nuova ogni tre anni?"
"non ho mica voglia di farmi spolpare, simpaticoni. non vorrete mica farmi finire in una gabbia di matti? chiedo solo di fare il lavativo, io. che cazzo credete?"

Charles Bukoswki, Compagno di sbronze